BadiaVigne

Visione radicale, rispetto del terroir

Inevitabili, prima di parlare di vino, alcuni cenni legati alla Storia di questa bellissima Badia.

Costruita nel secolo XI in altro sito, dopo diversi passaggi legati comunque al papato, nel 1152 fu trasferita nell’attuale posizione. Gli ambienti del monastero, in seguito, furono trasformati in villa e dopo il 1870 villa e terreni furono vendute a privati. Dal 1939 l’ex complesso monastico  con annessa l’azienda agricola è di proprietà della famiglia Gaslini Alberti.

Parlo di tutto questo con l’amico enologo Adolfo Benvenuti in occasione dell’Anteprima 2017 Chianti Lovers tenutasi a Firenze nel febbraio scorso.

“600 ettari di terreno di cui 110 a vigneto, 40 a oliveto, il resto a bosco e seminativo”.

Siamo a Terricciola, in provincia di Pisa, nel cuore della Val d’Era. Meglio dire nel cuore del Chianti Colline Pisane. E quando dici Chianti inevitabile riferirci al suo vitigno principe: il Sangiovese.

“Oltre la metà dei 110 ettari di vigneto sono impiantati con questo vitigno dal quale si ottengono vini interessanti ed originali. Il resto , grazie al terroir impareggiabile di cui gode questo lembo di territorio, è vitato a Cabernet, Syrah e Merlot che danno origine a vini di grande personalità”.

Adolfo continua nella sua narrazione  con quella sua disponibilità e simpatia contagiosa.

Vedi Urano la nostra filosofia applicata  è molto semplice: rinnovare i vigneti, migliorare costantemente le tecniche di produzione e mantenere la cantina e la barriccaia sempre al massimo dell’efficienza”.

Parlare con Adolfo di Badia di Morrona si traduce sempre in frasi dirette e senza retorica che si collegano “alla sua visione di radicale rispetto verso il terroir”.

“Una delle maggiori ricchezze aziendali è la qualità dei vigneti, frutto della nuova generazione di impianti fatti con cloni. La qualità delle uve prodotte è sempre la migliore ottenibile in base all’andamento stagionale e di selezione”. Traduzione: Il vino si fa in vigna.

Ma veniamo, come al solito, ad analizzare sensorialmente gli assaggi dei due vini presenti durante Chianti Lovers:

I Sodi del Paretaio 2015. Sangiovese 85%, 15% Merlot e Cabernet Sauvignon. Percorso in cemento per questo Chianti “profumato”. Si presenta con un manto rubino leggermente più scuro, ruota nel calice con consistenza rilasciando lacrime abbastanza copiose. Al naso ottima la verticale intensa ed eccellente la complessità in orizzontale con presenza dei secondari (floreali e fruttati maturi, erbacei) da subito in evidenza. Buono anche il ventaglio dei terziari venuti da affinamento in cemento. Al sorso fresco e sapido con tannini vispi (ricordiamoci che è un 2015) in equilibrio con quelle morbidezze ben evidenziate al visivo. Ottima la persistenza con retronasali che ci riportano all’olfattivo. Ottimo. Voto 88/100

I Sodi del Paretaio Riserva 2013. Sangiovese 100% proveniente da un unico vigneto. Affinamento in botte grande per 18 mesi. Rubino brillante. Consistente con glicerine fitte. Ventaglio olfattivo diretto e preciso. Disposto su note floreali mature (viole mammole) e fruttate (fragoline di bosco, ciliegie in confettura, more mature). Nuances dall’affinamento che ci accompagnano all’infinito (spezie, tabacco, vaniglie). All’assaggio in linea con l’olfatto. Tannini maturi su di una incalzante freschezza. In evidenza anche la componente minerale. Lungo nella persistenza. Eccellente, Voto 91/100

A Badia di Morrona emerge uno stile classico nel produrre vino che sottolinea la sensibilità della Famiglia Gaslini Alberti e le capacità del personale in vigna e in cantina ben guidati dall’enologo Alfonso Benvenuti.

E lo si deduce dai vini ben strutturati che non disdegnano quel supplemento di evoluzione che li proiettano nel tempo.

Urano Cupisti

 

Fonte: www.corrieredelvino.it
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